Felice è un manager di quarant’anni che si ritrova a dover mettere in discussione la propria vita. Con sua moglie Melania è un po’ in freddo e i figli avuti da lei è come se non li conoscesse; a peggiorare le cose è la storia d’amore con la stagista francese Sophie, una ventenne che aspetta un figlio da lui e che non si accontenta più di una relazione occasionale. Felice però vuole schiarirsi le idee e per farlo deve andare a Berlino. Sono vent’anni che non torna nella capitale tedesca e magari rivedere i vecchi amici di un tempo non può che fargli bene. Il problema è che il tempo cambia le persone e i suoi amici non sono più come ai tempi in cui era un giovane studente universitario.
Tra questi ci sono lo spagnolo Sergi e la tedesca Uwe. Entrambi sono, ognuno a suo modo, un’arma scagliata contro il sistema. Uwe, dopo aver studiato Infettivologia e aver lavorato per un periodo come medico cooperante in Malawi, è tornata in Germania più cinica e misantropa che mai e, dopo essersi specializzata in Urologia, si è messa a praticare vasectomie su scala industriale.
D’altra parte Sergi, che considera Uwe una pazza, si è fissato l’obiettivo di rovinare la vita alle carogne e rendergli la vita impossibile. Nel nome di Georg Elser – il bombarolo profeta della libertà che l’8 novembre del 1939 attentò, fallendo, alla vita dell’Imbianchino Adolf Hitler – Sergi individua il bersaglio da colpire, come ad esempio la festa di team building organizzata da un’azienda produttrice di droni che sfrutta i lavoratori, e lo concia per le feste. A Berlino non ci sono però soltanto uomini e donne di mezz’età delusi dalla vita. Ci sono anche camorristi e affiliati di Daesh che sfruttano il commercio di droga e l’immigrazione per raggiungere i propri scopi criminosi.
Tra questi c’è Said, uno spacciatore marocchino-napoletano che si ritrova nello stomaco la droga da consegnare ai camorristi Carmine e Nunzio di stanza a Berlino. Qualcosa va storto e per non farsi prendere da Nunzio, che di certo non ama le fregature, Said si trova a dover scappare dalla camorra. Il problema è che per superare un ostacolo il giovane marocchino finisce per infilarsi in un guaio ancora più grande. Daesh sta cercando un affiliato che possa fare un attentato a Berlino e Said sembra avere tutte le carte in regola. Che cosa ne sarà di Said? Il suo destino si incontrerà con quelli di Felice e di Sergi?
In una Berlino dall’apparenza tranquilla e ordinata, ma che sotto la superficie nasconde del marcio al punto che i sogni si possono trasformare in incubi, Sirio Lubreto mette su carta un thriller dal ritmo incalzante e a tratti irriverente che fa riflettere su tematiche esistenziali come la difficoltà di essere degli adulti responsabili con la testa sulle spalle e problemi di attualità come la criminalità organizzata, il traffico di stupefacenti, il terrorismo e la gestione dei rifugiati. Un libro consigliatissimo nel segno di CasaSirio. Da sottolineare anche la bellezza della copertina arancione raffigurante un acquario di pesci tropicali con dentro un sub che ritroveremo all’interno della storia e che dà un valore aggiunto a un romanzo a mio parere ben strutturato.
Roberto Cavallaro