Con in bocca il sapore del mondo - Fabio Stassi

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Fabio Stassi torna in libreria con "Con in bocca il sapore del mondo", una raccolta di racconti in cui rende omaggio ad alcuni dei più importanti poeti italiani del Novecento.

I racconti sono in tutto dieci e vedono come protagonisti: Dino Campana, Gabriele D’Annunzio, Guido Gozzano, Umberto Saba, Aldo Palazzeschi, Vincenzo Cardarelli, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo e Alda Merini. I racconti, tutti in prima persona, sono monologhi di intenso lirismo intervallati da alcuni poemi più significativi dei poeti trattati. In ciascuno di essi il fantasma del poeta protagonista si rivela al lettore sbattendogli in faccia, senza veli e ipocrisie, la propria esistenza. Ognuno ha le proprie ossessioni, gioie e dolori e rivive e riassapora la vita in presa diretta. In questo modo la voce poetica si innalza per rimanere sospesa nel tempo e nello spazio e sopravvivere alla morte.

Abbiamo così Dino Campana che ritorna nei boschi toscani di Marradi per sentirsi dire che è un matto – non solo dalla gente del luogo, ma perfino dai propri genitori - e rievoca il periodo fiorentino alle Giubbe Rosse e la perdita della prima stesura dei Canti Orfici, come anche dell’amore appassionato e tormentato per Sibilla Aleramo e le fughe, i rimpatri e gli internamenti; oppure lo spirito del poeta vate Gabriele D’Annunzio che celebra la propria morte - avvenuta il mercoledì delle ceneri - come una carnevalata, e ripercorre i successi letterari, le donne amate, l’irredentismo, gli indebitamenti, la prigione d’orata del Vittoriale, fino ad arrivare al crepuscolo del corpo e della fama.

Da segnalare il racconto “Con la faccia al Sud” in cui il poeta Salvatore Quasimodo rievoca la gioventù trascorsa a Messina - a partire dai giorni che seguirono il celebre terremoto del 1908 - e l’amore per i classici greci e latini, le cui traduzioni da lui condotte sui testi originali gli hanno permesso di fare gavetta e affinarsi come poeta, fino a raggiungere quella musicalità del verso – che non rintracciava in D’Annunzio – e che invece era propria degli antichi. Alla vigilia della Giornata Mondiale della Poesia del 21 marzo, il libro di Stassi è perfetto per conoscere un genere letterario, quale quello poetico, sempre meno popolare.

L’opera è consigliata anche ai lettori appassionati di poesia, poiché con questa lettura potranno appezzare maggiormente i poeti che amano


Roberto Cavallaro