“Nippon Folklore. Leggende e miti dal Sol Levante” di Elisa Menini è una raccolta a fumetti di miti e leggende giapponesi edita da Oblomov, la casa editrice fondata da Igort.
Da sempre appassionata della cultura nipponica, Elisa Menini ha illustrato in un unico volume alcuni dei miti e leggende giapponesi da lei più amati. Alcuni, come Momotaro e Il gatto dai tre colori, erano già stati pubblicati in precedenza con il gruppo di auto-produzione Incubo alla balena da lei fondato con altri disegnatori che condividono la medesima passione per l’Estremo Oriente.
La raccolta è composta da sette storie a fumetti accomunate dalla presenza di uomini e animali fantastici raffigurati con un segno sintetico in cui si avvertono le influenze della corrente figurativa dell’Ukiyoe, in particolare di Hokusai e Hiroshige, e del manga. Ogni storia inoltre si caratterizza per un uso diverso del colore a seconda delle atmosfere, del contenuto della narrazione, e delle suggestioni che essa suscita. Nell’opera della promettente disegnatrice italiana veniamo così a conoscenza, ad esempio, di una volpe che si crede più astuta di un tanuki (creatura mutaforma del folklore giapponese simile al cane procione famosa per la sua malizia e ingenuità) e lo sfida per diventare il re della montagna, ma quando si ritroverà davanti il corteo di un damyo (signore feudale dotato non solo di possedimenti terrieri e servitù ma anche di un esercito a lui fedele) le passerà la voglia di fare la furba.
Tra le storie raffigurate io personalmente già conoscevo quella di Momotaro: il giovane guerriero nato da una bellissima pesca di grandi dimensioni (Momotaro significa “figlio di una pesca” in giapponese) che viene cresciuto da una coppia di anziani contadini e che in compagnia di un cane, una scimmia e un fagiano sfida e sconfigge gli orchi di Onigashima, si appropria del loro tesoro e lo distribuisce al proprio villaggio per risollevarlo dalla miseria.
Tra le storie raffigurate – tutte molto belle e interessanti - quella che mi ha rapito maggiormente per la perfetta combinazione di trama, dialoghi, disegni e colori è La donna carpa. In essa è incredibile come si possano ben intersecare credenze popolari, bellezza della natura e rapporti sociali e allo stesso tempo si possa rendere in maniera così intensa e viva le emozioni e i sentimenti dello spirito (la donna carpa) e del signore benestante, che la rigetterà per ben due volte nel fiume: una volta risparmierà la vita allo spirito nelle sembianze di carpa e la seconda volta, quando capisce che la bella domestica misteriosa che ha al suo servizio è uno spirito, la caccia di casa e solo quando è ormai troppo tardi capisce di non aver apprezzato la bontà e la riconoscenza che la donna carpa aveva manifestato nei suoi confronti.
C’è una parola giapponese che rende bene a mio parere lo spirito della storia ed è aware, che non ha niente a che vedere con l’inglese “consapevole”, ma si può tradurre a seconda dei casi come “emozione”, “commozione” o “malinconia struggente”, e si manifesta come empatia e profonda sensibilità nei confronti della natura, delle cose e del mondo esterno.
In conclusione “Nippon Folklore. Leggende e miti dal Sol Levante” di Elisa Manini è una bellissima raccolta a fumetti adatta a chi ama questo genere letterario e a chi è affascinato dalla cultura giapponese. Chi ama il Sol Levante non avrà da pentirsene.
Roberto Cavallaro