Oggi, 3 Gennaio, vogliamo festeggiare il compleanno di due personalità artistiche significative: i 127 anni dalla nascita dello scrittore J.R.R. Tolkien e i 71 anni del pittore Piero Serboli.
john Ronald Reuel Tolkien nasce nel 1892 a Bloemfontein, in SudAfrica, da genitori inglesi. Dopo la morte del padre, all'età di soli tre anni ritorna con la madre ed il fratello in Inghilterra dove la famiglia si sistema a Sarehole, un sobborgo di Birmingham. Nel 1904 muore anche sua madre dalla quale il giovane Tolkien aveva nel frattempo ereditato l'amore per le lingue, le antiche leggende e le fiabe. Studia all'Exeter College di Oxford dove ottiene nel 1915 il titolo di Bachelor of Arts. Durante la Prima Guerra Mondiale si arruola nei Lancashire Fusiliers e combatte sul fronte occidentale. Finita la guerra prosegue gli studi all'Exeter. Nel 1945 gli viene affidata la cattedra di Lingua Inglese e Letteratura Medioevale del Merton College, dove insegna fino al suo ritiro dall'attività didattica avvenuto nel 1959.
Durante il periodo di insegnamento che l'autore inizia a scrivere. Nel 1937 pubblica "Lo hobbit", racconto fantastico ambientato in un fiabesco e lontanissimo passato inglese. Nonostante sia la sua opera prima, "Lo Hobbit" rappresenta una tappa fondamentale nella carriera di scrittore di Tolkien: è infatti attorno al nucleo originario di quest'opera che l'autore andrà sviluppando nel decennio successivo il suo regno immaginario che lo renderà famoso e celebre in tutto il mondo, quello delle Terre-di-Mezzo, che prenderà forma nelle sue opere successive quali "Le avventure di Tom Bombadil" (1962) e soprattutto in quell'epica fantastica che è la trilogia de "Il signore degli anelli" (che qualcuno ha voluto leggere come una complessa e ricca allegoria della condizione umana), unanimamente riconosciuta come la sua opera più importante.
Scritta in una lingua molto ricercata che imita il lindore dell'inglese medievale, la trilogia si compose inizialmente di tre distinti volumi: "La compagnia dell'anello" (1954), "Le due torri" (1955) e "Il ritorno del re" (1955), che verranno poi riuniti nel 1956 in un unico libro. Negli anni seguenti Tolkien lavora ad un'altra opera, "Il Silmarillion" iniziata in verità già nel 1917, che porterà avanti fino alla morte e che tuttavia non riuscirà a concludere. Verrà completata dal figlio Christopher e pubblicata postuma nel 1977.
Tolkien muore il 2 settembre 1973 a Bournemouth, in Inghilterra, all'età di ottantuno anni.
Piero Serboli, è tra gli artisti più prolifici della città di Messina. Pittore e animatore della vita culturale cittadina, la sua attività conta numerose personali e collettive, l’organizzazione e la promozione di diverse manifestazioni ed eventi, tra cui anche la direzione artistica di una galleria, la produzione di scenografie teatrali, la cura di volumi e cataloghi che ancora oggi si contraddistinguono per l’originalità e l’alta qualità grafica. Il suo studio di Viale Boccetta è frequentato da artisti di ogni generazione, e il suo apporto è centrale anche per le attività culturali del gruppo Mutualpass. La lunga carriera di Serboli si è sempre contraddistinta per la freschezza dello stile e dell’intuizione artistica, nonché per un’acuta ironia che provocatoriamente l’artista “nasconde” nella sua arte. Tralasciando una vis polemica o drammatica che non gli appartiene, Serboli ha lungamente interrogato lo spettatore, l’arte, e credo anche se stesso, intorno ai grandi temi dell’arte, risolvendosi sempre in opere di grande impatto estetico e dallo stile giocoso e sognante. Tutta la sua opera è animata da una brillante vena pubblicitaria, laddove i doppi sensi e le allusioni dei titoli completa e amplifica il significato dell’opera. Duchamp, Munari, l’Informale, Pop art e Art Brut sono tra i suoi affluenti principali, ma l’artista ha sempre sviluppato cicli e temi propri con un approccio dal tono delicato e poetico, riconoscibilissimo anche nei casi più provocatori, che riesce a mantenere grande leggerezza ed eleganza.
E’ il 1975 quando tiene la sua prima personale al Cineforum Don Orione, ma presto, grazia al contatto con gli scritti di Kandinskij, l’artista messinese si apre a nuove ricerca liberando la propria eclettica energia creativa. Dalla fine degli anni ‘70 lavora con le tecniche più svariate a macchine figurative fatte di pittura, riproduzioni fotografiche, cornice intagliate e oggetti recuperati (Prime Donne 1985). Ironia e gioco sono gli elementi della sua poetica potenziata da un senso pittorico vivace e di grande effetto. Dal 1985 inizia la produzione di Paesaggi Recuperati, che compaiono per la prima volta organicamente nel 1988 in una personale alla Galleria “Il Mosaico”. Si tratta di tele su cui Serboli incolla pezze sporcate di colore che cui aggiunge, a volte, inserti dei materiali più svariati. La serie dei Paesaggi sarà uno dei temi principali della sua produzione, su cui ritornerà a più riprese nel corso della sua carriera. Dagli anni ’90 la tensione pop dada di Serboli si intensifica (No fastfood 1999), con esiti che interrogano, e in parte sembrano irridere, i mezzi e le pratiche dell’arte contemporanea. E’ il caso di Movi(eng) Marilyn del 2002, dove un’opera di Rotella divenuta manifesto del Taormina Film Festival, è inserita dentro una cornice il cui manico è rappresentato dalla stessa immagine della Monroe che liberamente spostabile a destra e a sinistra rimanda all’uso commerciale dell’immagine dell’attrice, icona felix della società dei consumi a dispetto della sua tragica fine. Dal 2004 Serboli lavora al tema della donna con la serie Alma Venus, un’estrosa e ricca produzione di opere tra pittura e assemblage che riflette, con grande profondità, sulla condizione della donna contemporanea e il significato del femminino mantenendo le dinamiche avvincenti della sua ironia e la freschezza del suo pittoricismo. Artista poliedrico, molto attivo anche nella promozione di mostre e di cataloghi, Serboli con sua vivace, e a tratti spiazzante, ironia ben rappresenta lo spirito dell’arte contemporanea nel momento del suo apogeo e della sua massima crisi.