“Manaraga. La montagna dei libri” di Vladimir Sorokin è un romanzo distopico e satirico edito da Bompiani ambientato in un futuro prossimo surreale.
Nel 2037 i libri non vengono più pubblicati e sono diventati degli oggetti rari esposti nei musei e disponibili nelle biblioteche. L’unica tipologia di carta stampata è costituita dalle banconote. D’altronde leggere non ha più il significato di un tempo, vale a dire scorrere con gli occhi su un testo scritto per riconoscere dei segni grafici corrispondenti a un suono. Leggere significa dar fuoco ai libri per cuocervi i cibi più disparati. È così che da una copia del Don Chisciotte di Cervantes si può cuocere un prelibato carré di agnello, Moby Dick di Melville è ottimo per servire a tavola una bistecca di tonno con i fiocchi e L’adolescente di Dostoevskij per sorprendere la clientela giapponese più esigente con un filetto di manzo di Kobe. Non tutti però possono cucinare con i libri. Non ci si può improvvisare chef di book ‘n’ grill.
Bisogna studiare duramente, capire quale tipo di letteratura sia la più attinente alle proprie capacità culinarie ed essere disposti a viaggiare in continuazione operando con discrezione. La cucina book ’n’ grill è infatti un’attività illegale in tutto il mondo. Dopo il boom iniziale gli Stati vedendo che i libri scomparivano sempre di più dai musei e dalle biblioteche, hanno deciso di prendere duri provvedimenti emanando leggi restrittive che hanno sancito la cucina book ’n’ grill come un reato contro l’umanità. Ogni book ’n’ griller opera a proprio rischio e pericolo, ma d’altronde il gioco ne vale la candela. I clienti, soprattutto i più facoltosi, sono disposti a spendere una fortuna per mangiare i loro piatti preferiti con i libri più amati. Inoltre con le cimici è possibile spostarsi, apprendere, riconoscere il pericolo e obbedire agli impulsi cerebrali a ritmi superiori e di gran lunga migliori dei mezzi di trasporto e degli strumenti tecnologici del passato.
Uno degli chef book ’n’ grill di successo è Géza, un ungherese di origini tataro polacche e bielorusse ebraiche specializzato in letteratura russa. Tra marzo e aprile ha una serie di prenotazioni in giro per il mondo e non vede l’ora che arrivi maggio per farsi una bella vacanza a Goa con due belle vietnamite, le sue donne preferite. A volte gli capita di avere a che fare con clienti inconsueti, come un giapponese con la sclerosi multipla in sedia a rotelle o un norvegese che assomiglia a Lev Tolstoj. Per Géza però non è il momento di pensare alle vacanze. Una società segreta facente base sul monte Manaraga sta minacciando l’esistenza dei book ‘n’ grill con la falsificazione di rare prime edizioni. Il Quintetto (i vertici dell’associazione mondiale dei book ‘n’ griller) ha convocato una riunione straordinaria in un castello bavarese per affrontare la minaccia. Che cosa ne sarà del book ’n’ grill? I libri verranno ancora letti?
Con “Manaraga” Vladimir Sorokin si conferma come una delle voci più importanti della letteratura russa contemporanea e a mio parere anche mondiale. Con la sua scrittura riesce a criticare il presente con una trama romanzesca originale e una scrittura raffinata, briosa e fantasiosa. É uno scrittore geniale con un’immaginazione e un’intelligenza fuori dal comune. “Manaraga” è un libro fondamentale che a mio parere diventerà un classico della letteratura. Assolutamente da leggere!
Roberto Cavallaro