Dedicato a tutti quei messinesi che hanno abitato nel “Villaggio Svizzero”
All’incrocio fra il viale Giostra e il viale Regina Elena, ha inizio sulla destra la salita Ogliastri che conduce all’abitato di Tremonti. La strada attraversa il cosiddetto “Villaggio Svizzero” così denominato perché dopo il terremoto, nel 1909, la Svizzera donò alla città 21 “chalets” in legno con sottotetto abitabile, nella tipica forma coi tetti spioventi, che vennero qui sistemati. Delle costruzioni in legno, che ricordavano i nomi dei Cantoni federali, oggi ne rimane solo una notevolmente trasformata e in cattive condizioni di conservazione.
Dalla “Gazzetta di Messina e delle Calabrie” del 30 luglio 1909: “Per il villaggio svizzero di Messina – I lavori procedono ormai regolarmente, essendo arrivati quasi tutti i materiali di costruzione, e per la fine del venturo mese si spera poter consegnare se non tutti, almeno una buona parte degli Chalets già completati agli abitanti. La scelta dei futuri abitanti degli Chalets, sarà fatta fra le numerose domande pervenute, allo stesso modo che si fece per il villaggio svizzero di Reggio. Non si son potuti accontentare i 230 richiedenti attuali, i quali dovranno rassegnarsi a cedere il posto alle 30 famiglie veramente bisognose, alle quali si assegneranno le nuove abitazioni. Per la città di Messina, il termine per l’accettazione delle domande scade il 5 di Agosto, e solo dopo questa data si potrà sapere l’esito che le domande avranno. Chi vuol profittare quindi, in questi altri pochi giorni, indirizzi la domanda al capitano Spychgrol, villaggio svizzero di Reggio, specificando mestiere, stato di famiglia e i danni subiti in seguito al disastro. Non si terrà conto delle domande riguardanti famiglie composte di meno di quattro componenti. Il capitano Spychgrol trovasi pure il lunedì, mercoledì e venerdì di ogni settimana, dalle ore 10 alle 12 nel villaggio svizzero di Messina alla Giostra, accanto all’antico “tiro a volo””.
Aveva inizio, così, l’epopea pioneristica del “villaggio Svizzero” che avrebbe dato il nome, ancora oggi, alla zona dove sorgeva.
Nino Principato