"Unique Series" di Antonello Arena dal 20 Aprile al 2 Maggio

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Venerdì 20 aprile 2018 alle ore 18,00, nell’ambito del progetto “Opera al Centro” curato da Giuseppe La Motta, promossa dalla Sezione Arti Visive del Teatro Vittorio Emanuele, sarà inaugurata la mostra “Unique Series” dell’artista Antonello Arena. La mostra sarà visibile fino a martedì 2 maggio dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00, escluso il lunedì.

Antonello Arena nasce a  Messina nel 1955, in giovanissima età frequenta la bottega d’arte della zia materna, la pittrice Maria Baronello, dove apprende l’arte del dipingere, dapprima come allievo e poi come collaboratore, realizzando stoffe dipinte, di notevole pregio, per le casate siciliane. Il sodalizio dura sino ai 19 anni, quando, dopo gli esami di maturità, apre uno studio proprio iniziando ad esplorare altre forme di espressione artistica.
Staccatosi dalla figurazione classica, espone la nuova ricerca nel 1986 in “due artisti a confronto” e subito dopo in “frammenti” con un catalogo a cura dell’amministrazione provinciale, curato da Luigi Ferlazzo Natoli. Altra tappa fondamentale della carriera artistica è il 1988, con la mostra “inchiostri su carta” a cura di Tommaso Trini, Lucio Barbera e Teresa Pugliatti. La nuova figurazione “informale” tocca diverse città italiane ed estere con esposizioni in gallerie e fiere d’arte. Dal 1990 al 1999 l’attività artistica di Arena si sviluppa in modo multiforme e multimediale, spaziando dai cortometraggi, alcuni dei quali premiati in sedi internazionali, alla progettazione di locali di tendenza; anche la pittura subisce una trasformazione, che vede l’inserimento di motivi romantici nell’informale esistente.

L’informale romantico, così viene battezzato da alcuni critici, viene esposto nel 1999 a Milano e Venezia presso lo “Spazio Eleusys” con la mostra “Percorsi dell’Anima” a cura di Lucio Barbera e Martina Cavallarin. Nel 2000 viene invitato alla triennale di Milano col video “segni del tempo” e la Sony sponsorizza catalogo e mostra multimediale “segni del tempo” curata da Tiziana Ferrari, presso la Fondazione Mudima-Milano, con testi di Lucio Barbera e Martina Corgnati. Dal 2001 al 2002 collabora con la galleria “Franco Cancelliere Artecontemporanea”, molte le mostre collettive e personali di questo periodo, come “ritratti da collezione”, “la partita”, “favolosi anni ’60”. Dal 2009 collabora col giornalista e direttore di Tempo Economico, Milo Goj, dal sodalizio nascono una serie di mostre ed eventi di altissimo prestigio. MIP – Milano, Spazio via della Spiga – Milano, Scuola di Palo Alto – Milano, Le Capannelle – Roma. Dal 2012 al 2014 una nuova esperienza con le resine, sia piane che tutto tondo, sia illuminate che luminose. Nel 2015 ritorna alla pittura con la serie “Metropoli”, grandi tele (Nuovo figurativo informale) che ritraggono per lo più città americane. Gli ultimi lavori “Unique Series”, vengono esposti da Giorgio Grasso a Venezia, nelle mostre: “Charter – lo stato dell’arte ai tempi della 57° Biennale di Venezia” ai Magazzini del sale e a Palazzo Zenobio sede ufficiale del padiglione Armenia 57° Biennale di Venezia.
Ha insegnato Pittura e Decorazione nelle Accademie di Messina, Patti, Roma, Capo d’Orlando. Il catalogo della mostra si avvale del testo critico di Gianluca Ranzi.