Un amore esemplare

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Un amore esemplare di Daniel Pennac e Florence Cestac è un fumetto che racconta la storia d’amore tra Jean e Germaine Bozignac, una coppia di anziani di La Colle-sur-Loup dirimpettai della nonna dell’autore della saga dei Malaussène e a casa della quale Daniel e il fratello Bernard trascorrevano le vacanze estive.

Nel voler far conoscere questa storia Daniel Pennac si è interrogato sulla forma che essa avrebbe dovuto avere. Come l’autore racconta nella prefazione, il romanzo era insufficiente per rendere giustizia alla vita sentimentale di Jean e Germaine. A loro doveva la passione per la lettura, tuttavia le parole non potevano rappresentare al meglio un amore così “meravigliosamente improduttivo e straordinariamente fantasioso. Un amore esemplare, letteralmente!”. L’unica possibilità risiedeva nel fumetto, l’unica arte capace di “raffigurare le persone come sono nella vita”. Così Pennac è ricorso alla maestria della disegnatrice Florence Cestac, capace con i suoi nasoni distintivi a disegnare le persone per quello che sono: con i loro gesti, movenze e aspetto. E alla fine è riuscita a risuscitare questa coppia di anziani unica al mondo, dando allo scrittore una felicità incommensurabile che si augura possa trasmettersi ai lettori.

Il fumetto inizia quando Daniel Pennac incontra Florence Cestac in un bistrot parigino con la viva speranza di farle disegnare il soggetto di “Un amore esemplare”. Dopo qualche dubbio iniziale la disegnatrice si lascia convincere dalla capacità persuasiva dello scrittore.

Pennac racconta così di quando all’età di otto anni vide per la prima volta, sotto il platano in mezzo al campo da tennis in disuso accanto al pergolato della casa della nonna, Germaine giocare a carte con le amiche e in disparte un anziano taciturno dal naso adunco che fumava una pipa mentre, giocando a bocce, si metteva in evidenza strisciando i piedi come una papera. Era Jean de Bozignac. Per la nonna di Pennac e le sue amiche il marito di Germaine era un uomo strambo, brutto e baro nei giochi di carte. In sintesi, un uomo senza qualità di cui non ci si poteva capacitare come la loro amica si fosse innamorata di lui.

Il piccolo Daniel escogita qualsiasi trovata per andare a trovare i vicini della nonna finché, una volta stretta amicizia, non va a trovarli tutti giorni. In quella casa piena zeppa di libri, dall’ingresso alla cantina, imparò l’amore. Un amore che si è realizzato andando contro tutto e tutti. Per amore di Germaine, Jean addirittura perse il titolo nobiliare venendo meno al matrimonio combinato che avrebbe notevolmente ampliato l’antica azienda vitivinicola di famiglia - che nei secoli si era perpetrata rifornendo re, imperatori e presidenti della repubblica francesi – e sposò la sarta che aveva conquistato il suo cuore ed era stata ammaliata dal suo amore per la lettura. Con solo una carcassa piena di libri, alcuni antichi e prime edizioni, i due novelli sposi vissero per qualche tempo da Moshe, il padre di Rachel, una collega e amica di Germaine, che di mestiere faceva il pellaio. Per tirare avanti Germaine cuciva per Moshe, mentre Jean si mise a svolgere i “mestieri” più svariati e strampalati: giocatore di carte, ventriloquo alle feste di compleanno e addetto a grommare pipe nuove. Tra le sue passioni c’era anche quella di leggere in pubblico. In occasione della lettura dei Saggi di Montaigne si ritrovò tra i lettori un bibliofilo che, riconoscendo nel libro posseduto da Jean l’edizione appartenuta in precedenza da Richelieu, decise di acquistarla per 100.000 franchi.

Con la morte dello zio Pacôme, l’unico parente lettore della famiglia, Jean si ritrova erede di una miriade di libri. Uno zio peculiare che teneva in casa soltanto il libro che stava leggendo, mentre tutti gli altri li conservava da amici di fiducia. Per andare a recuperarli Jean dovrà così andare a fare visita agli amici dello zio. Tra questi c’era il poeta Jacques Prévert che gli disse di privarsi dei libri solo per amore. E così lui fece. Vendendo una copia di Tristano e Isotta Jean compra una casa per sé e sua moglie, con la vendita di una edizione dei Fiori del Male di Baudelaire del 1857 ripara il tetto; mentre con il ricavato della vendita delle Illuminazioni di Rimbaud del 1886 riuscirà a mettere su la stanza da letto.

La storia d’amore di questa coppia di anziani fuori dal comune resisterà fino alla fine nonostante le maldicenze sul loro conto e Daniel Pennac ha mantenuto i contatti con loro ed è andato a trovarli fino alla fine dei loro giorni. Commovente è infine la lapide dei due coniugi in cui non compaiono le date di nascita e di morte di ciascuno, ma l’inizio e la fine della loro storia d’amore esemplare: 3 aprile 1927 – 25 aprile 1971.

Da questo fumetto gli autori hanno trasposto uno spettacolo teatrale diretto dalla regista italo-argentina Clara Bauer, che sta facendo il giro dei teatri italiani e che dal 27 febbraio al 1° marzo sarà rappresentato al teatro Vittorio Emanuele di Messina. Un appuntamento da non perdere che vedrà anche la partecipazione di Daniel Pennac e Florence Cestac.

 

Roberto Cavallaro