Girando tra le vie alberate della città, se appena alziamo gli occhi su alcune facciate di molti palazzi o agli angoli delle strade è possibile scorgere delle forme di arte popolare che sono il segno di una religiosità radicata e diffusa nel tempo e che nel tempo sta perdendo quel significato devozionale che caratterizzava in maniera particolare gli abitanti degli antichi borghi popolari: le Edicole votive. Nate in passato su luoghi in cui erano avvenuti fatti straordinari o prodigiosi, con l'avvento del Cristianesimo si sono trasformate in elementi di devozione verso le classiche figure divine come il Cristo e la Madonna oppure per ingraziarsi i santi locali. Messina è stato oggetto di studio della Sezione per i Beni Etno Antropologici delle Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali. La città possiede ancora un notevole numero di edicole o "cone" votive che danno conferma di un passato in cui era molto diffuso un senso di religiosità che si traduceva anche nella realizzazione di questi piccoli templi o altarini che oggi costituiscono un patrimonio sacro religioso legato strettamente alla vita del popolo messinese. Oggi vi voglio proporre un itinerario semplice che da sud a nord, camminando nel “centro storico”, vi farà apprezzare e scoprire alcune di questi piccoli gioielli d'arte. Partendo dal viale S. Martino di fronte all’istituto Don Bosco al centro della facciata dell’isolato 48 è collocata un’icona dedicata alla “Madonna della Lettera”.
Risale al 1930 ed è una realizzazione in stucco con l'immagine in piastrelle di maiolica. All’interno è riprodotta l’"Ambasceria Messinese di Maria vergine". Si prosegue sul viale e salendo a sinistra in via Maddalena is. 145, vi è ubicata l’icona dedicata a San Giovannino in uno degli edifici sopravvissuti al disastroso terremoto del 1908. Ha un frontone centinato e conchiglia. Risale al 1908 e l’immagine è una litografia su carta di produzione seriale, che riproduce San Giovanni Battista con l'Agnello. La traversa successiva al n. 91 di via Ettore Lombardo Pellegrino è possibile vedere un'edicola dedicata a S. Rita risalente ai primi anni cinquanta. Si attraversa piazza Cairoli e nella prima traversa a sinistra della Tommaso Cannizzaro, in via giordano Bruno al n. 40, si scopre una curiosa edicola che i Maestri Sarti della città nel 2010 hanno dedicato al loro Santo protettore, là dove nel XVII e XVIII secolo sorgeva l’omonima chiesa. Si risale e si attraversa il viale S. Martino e la via Garibaldi fino alla via San Filippo Bianchi, dove sono collocate due edicole votive.
La prima in corrispondenza del numero civico 36 e l'altra presso il numero civico 48, al primo piano, nascosta tra la chioma di un albero, in un diverso palazzo. Prosegui in Cesare Battisti e in via Primo Settembre poi sulla facciata dell’isolato 310 al n. 154, per devozione dei coniugi Ardizzone è stata collocata un’icona votiva dedicata alla “Madonna della Lettera”. Riposta nel 1950, è una scultura marmorea in bassorilievo di produzione artigianale. Sotto l’icona, un cartiglio reca le indulgenze concesse dall’Arcivescovo Angelo Paino. L’edicola è in marmo bianco con volute che affiancano un motivo a conchiglia e colonnine laterali. Il trekking urbano continua imboccando via Università tra palazzi eclettici del primo e secondo dopoguerra, si arriva in via dei verdi e salendo all’incrocio con via Cavour, nell'isolato 291, si trova un'edicola settecentesca dedicata alla Madonna della Lettera, edificata in sostituzione quella che, prima del terremoto del 1908, era posta su uno dei prospetti del palazzo Brunaccini infatti l’edicola, risale al XVIII secolo ma è stata posta nell’attuale posizione nel 1928, come risulta dal cartiglio posto sotto la mensola retta da due supporti in marmo. Ogni anno il 3 giugno, in occasione del giorno dedicato alla Madonna della Lettera, la grata in ferro viene aperta per potere esporre il quadro ivi contenuto. Si scende lungo il corso Cavour e si trova l’edicola dedicata all’Ecce Homo, in un angolo dell’isolato 291 che risale al 1925.
La mensola regge un tondo con l’immagine sacra scolpita ad altorilievo che è contornata da un motivo neobarocco. Al di sopra di tale tondo due angioletti concludono la composizione. Proseguendo in direzione nord si arriva a Piazza Antonello, entrati dentro la galleria si può ammirare il lavoro dell'architetto Camillo Puglisi Allegra, si esce in via della Munizione dove recentemente ad angola con la Via Romagnosi e stato posto un elemento devozionale in ceramica grezza per celebrare la prodigiosa lacrimazione del Gesù Bambino di cera, avvenuta a Messina il 23 febbraio 1712; La statuina in cera, raffigurante Gesù Bambino, esiste ancora e si conserva nella chiesetta di Gesù e Maria delle Trombe (via S. Giovanni Bosco). Da lì a piazza Seguenza sono pochi passi e si può ammirare l’edicola votiva dedicata alla Madonna della Lettera realizzata nel 1927, ha forma ovale all’interno della quale è posta l’effigie sacra con ai due lati putti alati. È sormontata da una corona ed è riccamente decorata con stucchi di sapore barocco. Sotto la mensola, tra le due volute che la sorreggono, è posto un cartiglio con il monogramma mariano. Ci dirigiamo verso via Placida, alla fine di questa via, nell'isolato 478, le cosiddette case Cicala. La composizione di questa edicola votiva, che risale al 1845, è basata su una nicchia all’interno della quale è posto un quadro raffigurante il Crocifisso tra le anime del Purgatorio, Al di sotto della mensola tra le volute è presente un cartiglio di marmo con una iscrizione per le indulgenze. Il tour ancora potrebbe continuare tra vicoli e stradine facendo scoprire nuovi e curiosi elementi di devozione, segno di una ricchezza nascosta che la frenesia dei tempi moderni non è riuscita a celare.
Marcello Aricò