Morning Songs: #4 Lovely Day - Bill Withers

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Alla posizione #4 della classifica delle migliori canzoni per "un risveglio perfetto secondo la scienza"  troviamo un grande classico degli anni '70, LOVELY DAY del cantante e musicista statunitense BILL WITHERS, contenuto all'interno del suo sesto album in studio Menagerie.

Rilasciato come singolo alla fine del 1977, "Lovely Day" raggiunse il numero 6 nella classifica Billboard R & B e al # 30 nella classifica Billboard Hot 100 negli Stati Uniti nei primi mesi del 1978. Riuscì a scalare anche la Top 10 negli Stati Uniti Kingdom, dove la canzone ha raggiunto il numero 7 nella classifica britannica. 

Verso la fine della canzone, Withers tiene una nota per 18 secondi. Si ritiene che questa sia la seconda nota più lunga nella storia del grafico del Regno Unito; La nota di 20 secondi di Morten Harket of A-ha in "Summer Moved On" è la più lunga. La nota di Withers è sostenuta nella voce di petto, mentre Harket utilizza la gamma di falsetto.

La musica, spesso, è considerata a tutti gli effetti come un farmaco; continue ricerche cercano di capire qual è la giusta dose di musica “buona” per avere effetti benefici sulla mente e sul corpo. Può alleviare il mal di testa e permettere al cervello di lavorare in modo più efficace, può essere la miglior tazza di caffè per cominciare bene la giornata, aiutando a stimolare l’ottimismo e la motivazione.

Sul tema si è interrogato lo psicologo David M. Greenberg dell'Università di Cambridge che ha stilato una playlist di 20 tracce di alcune delle musiche più efficaci per aiutare a svegliarsi nel modo migliore. Tutte le canzoni seguono un profilo sonoro specifico che consente di abbandonare lentamente il proprio letto e motiva per la giornata in modo più incisivo di qualsiasi sveglia.

La playlist non è stata di facile compilazione, infatti, non era sufficiente pensare di inserire canzoni allegre ed energiche, al contrario, Greenberg afferma che “il cervello non è in grado di elaborare subito questo tipo di musica”, c’è bisogno, quindi, di qualcosa che “conduca attraverso le diverse fasi del risveglio e far passare da uno stato di stanchezza e sconnessione ad uno in cui ci si sente energici e ottimisti per un giorno migliore”.

Ogni canzone scelta include degli elementi per facilitare questo processo, è più importante permettere all’ascoltatore di “entrare” nella musica prima ancora di far attenzione al ritmo e ai testi ottimistici.

Hearing Greenberg parla della musica come di elementi sonici con effetti psicologici distinti, è una vera e propria medicina prescrittiva oltre che una forma d'arte espressiva.  "Non è solo una forma di intrattenimento", afferma Greenberg, "È qualcosa che è radicato nella nostra psiche e nel nostro cervello. Più ascoltiamo la musica, più ne scopriamo il vero ruolo svolto nel processo evolutivo in termini di comunicazione e legame sociale". Aiutare gli individui a trovare la motivazione per affrontare la quotidianità è solo la punta di tutti i profondi effetti psicologici che la musica può avere.

Daniele Di Bartolo