Antonello Bonanno Conti - Cardiopatia d'Amore

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L’amore fa battere il cuore e forse anche l’ammala. Di troppo amore si può morire ma soprattutto conviene vivere. Bonanno Conti realizza qui una scena poetica e romantica dolce e struggente. Lui e lei, sulla spiaggia accanto alla città tengono due cuori che sono due organi pallidi vivificati dalla circolazione, dal movimento. Un fiore, un abbraccio. Lui le porge una rosa lei gli prende il cuore.

L’artista astrae abilmente il paesaggio urbano creando una sorta di fregio, una partitura musicale di segni e simboli che, in alto, diventa forse il pennone di una nave, forse una torre con bandiere accese dal fuoco della passione. La cardiopatia è una conseguenza dell’amore o forse il cuore c’è, viene fuori, solo quando si ama. Il suo movimento è vita, a volte felice, a volte dolorosa. I due pallidi personaggi protagonisti forse hanno bisogno del cuore per rianimarsi, sono glabri e calvi perché privi di amore? Ma già si toccano e si intrecciano con le loro braccia in un paesaggio marino che sarà familiare allo spettatore siciliano, e specialmente al siciliano contemporaneo che nella sua terra vive la condizione fragile del nostro tempo in bilico tra il godimento e le feroci necessità di un’esistenza sempre più incerta. Questi amanti, lontani discendenti delle muse inquietanti di De Chirico, sembrano aver abbandonato la lotta monumentale con le piazze secche e dure delle Penisola pomeridiana, ora ci aspettano per un saluto e un augurio di compenetrazione e di vita con tutti i sussulti e le vibrazioni del cuore.

Mosè Previti