“DORANDO PIETRI – UNA STORIA DI CUORE E DI GAMBE” DI A. RECUPERO E L. FERRARA
La graphic novel “Dorando Pietri. Una storia di cuore e di gambe” narra della storia del famoso podista italiano Dorando Pietri. Nato a Correggio il 16 ottobre 1885 e trasferitosi con la famiglia a Carpi durante gli anni dell’infanzia, Dorando fin da giovane diede prova delle proprie capacità da atleta nonostante la bassa statura e le gambe storte. All’età di quattordici anni Dorando lavorava come garzone in una pasticceria di Carpi per aiutare la famiglia a tirare avanti, ma il fratello Ulpiano lo invitava a fare selezioni per qualche società sportiva in modo tale da mettere in gioco le proprie capacità. Per Ulpiano suo fratello aveva un grande futuro sportivo davanti a sé e, per quanto i loro genitori potessero essere contrariati, Doriano doveva dimostrare che si sbagliavano di grosso.
Nel 1903 Dorando Pietri si tessera con la società sportiva “La Patria”. Nel settembre del 1904 partecipa, a quanto pare abusivamente, alla maratona di Carpi (40 km) arrivando secondo alle spalle del campione Pericle Pagliani. Dopo la gara di Carpi inizia per Dorando una carriera da professionista costellata di successi, tra cui si ricordano i titoli dei 5000 metri ai campionati italiani (primato nazionale col tempo di 16’27’’2) e dei 20 chilometri, che lo porteranno alla notorietà internazionale. Il 7 luglio del 1908 Dorando Pietri trionfa alla maratona di Carpi, ottenendo il primato nazionale con 2 ore e 38 minuti e guadagnandosi la qualificazione alle Olimpiadi di Londra del 1908.
Il fumetto, curato dallo sceneggiatore messinese Antonio Recupero insieme al fumettista Luca Ferrara, è suddiviso in tre parti e si focalizza principalmente sull’impresa compiuta da Dorando Pietri alle Olimpiadi del 1908.
La maratona olimpica del 1908 è stata la prima a tenersi sulla distanza di 26 miglia e 385 yard, ossia 42 chilometri e 195 metri, dal castello di Windsor fino allo Stadio Olimpico davanti al palco reale. Questa distanza verrà ufficializzata dalla IAAF (Associazione Internazionale di Atletica Leggera) soltanto nel 1924 (fonte www.baa.org, che è il sito dell’associazione sportiva che organizza la maratona di Boston: la più antica maratona moderna) e non nel 1921 come riporta invece il fumetto nelle note biografiche in appendice. Dorando pur avendo tagliato il traguardo per primo col tempo di 2h 54’46’’ verrà punito dalla giustizia sportiva per essersi fatto aiutare a rialzarsi dal personale di gara e la medaglia verrà assegnata all’americano Johnny Hayes, che prima che Pietri cadesse ben quattro volte nello Stadio Olimpico distava da lui ben due minuti.
Alla fine della gara Dorando Pietri fu portato via in barella per accertamenti sulle sue condizioni di salute. Il pubblico di 75000 spettatori che affollava lo stadio era in trepidazione per la salute di Dorando e fu ben lieto di sapere che l’atleta non era in pericolo di vita, molto meno però per la vittoria revocata.
Riconoscendo l’epicità dell’impresa compiuta da Pietri il medico e scrittore Sir Arthur Conan Doyle (autore dei libri su Sherlock Holmes ma anche di altre opere come “Il mondo perduto”), nell’occasione inviato sportivo per il Daily Mail, scrisse un articolo in cui nessuna giustizia sportiva avrebbe cancellato l’impresa del podista italiano. Fu così che la regina Alessandra, in seguito all’ammirazione generale che il suo gesto atletico aveva suscitato, decise di premiare Dorando con una coppa celebrativa d’argento. L’opera infine si sofferma anche sui successi sportivi di Pietri posteriori all’impresa olimpica per concludere con un accenno alla sua vita dopo il ritiro dalla carriera sportiva.
Dedico la recensione all’ex compagno di squadra Enzo Varriale prematuramente scomparso, che con la sua allegria e passione sportiva ha dato lustro all’ASD Fidippide.