Con il romanzo “Un’invincibile estate” lo scrittore messinese Filippo Nicosia esordisce nel panorama letterario descrivendo una Messina bella e violenta in cui il desiderio di appartenenza si intreccia con la libertà della scelta di partire.
Il protagonista del romanzo è Diego Crisafulli, un ventenne della periferia messinese nato il 23 maggio 1992, giorno della strage di Capaci. Diego è studente a Lettere, ma la sua passione è la cucina. Tutte le sere lavora al ristorante di Don Pietro come lavapiatti nella speranza di diventare cuoco, proprio come il suo amico Lillo. Quattro giorni dopo il suo ventesimo compleanno, Diego rientrando a casa dal lavoro trova suo padre morto con la faccia riversa sul piatto. Presto si ritrova a dover fare i conti col passato. Al funerale del padre incontra il fratello Giovanni, che il defunto ha allontanato dalla città perché “ricchiuni”. Diego in passato aveva cercato di saperne di più, il padre però si era sempre mostrato restio a parlargli del fratello maggiore. L’incontro che in seguito, all’insaputa del genitore, ebbe con lui nel maggio 2005, non andò a buon fine. Così Diego quando si ritrova Giovanni al funerale del padre non può far altro che spaccargli la faccia. La sua è una violenza impetuosa e gratuita, un po’ – pur con le dovute differenze - come quella di Meursault ne “Lo Straniero” di Camus. Nonostante l’opposizione di Diego, Giovanni si trasferisce nella casa paterna. All’inizio la convivenza non sarà delle migliori. Soprattutto quando Giovanni instaura una relazione con Ester, la migliore amica di Diego, il rapporto tra i due fratelli sembra giunto a un punto di non ritorno. Con l’arrivo dell’estate tutto cambia. Al Pilone Diego incontra Martina e tra i due sboccia l’amore. Martina con la sua ebbrezza e libertà porterà nella vita del protagonista una ventata di aria fresca. Diego si trova così a vivere un’estate unica e irripetibile, in una parola: invincibile. Tra una nuotata e l’altra nelle acque gelide dello stretto Diego comprende che la partenza è libertà e non costrizione; una libertà che non mette in discussione le radici, il senso di appartenenza alla terra d’origine.
A mio parere siamo in presenza di un romanzo “solare”. Non è un caso che lo scrittore metta in esergo una citazione di “Estate e altri saggi solari” di Camus. Qui la luce, proprio come nello scrittore franco-algerino, conferisce forma alla violenza e alla bellezza che il protagonista rintraccia dentro e attorno a sé. La luce è una sorta di protagonista camuffato nelle pagine che pian piano emerge dalle parole, vivificando e schiarendo la scrittura leggera, scorrevole ma non banale dello scrittore, dalle nuvole “dello Stretto che se n’erano andate tutte chissà dove”.
Consiglio vivamente questo romanzo per la qualità della scrittura. Una scrittura appassionante che vi terrà incollati fino all’ultima pagina.
Titolo: Un’invincibile estate;
Autore: Filippo Nicosia;
Genere: Romanzo di formazione;
Paese: Italia;
Editore: Giunti;
Prima edizione: Maggio 2017.
Roberto Cavallaro