Nell’aristocratico Corso Cavour, la via maestra per eccellenza e il cuore della città, dove sono concentrati molti istituti pubblici e scolastici e dove si aprono piazze importanti, come quelle del Duomo e della chiesa Annunziata dei Teatini, via commerciale per la nutrita presenza di negozi ed esercizi vari, il Palazzo Brunaccini dei principi di S.Teodoro ostenta con malcelata soddisfazione una targa marmorea che ricorda il soggiorno di Goethe, nelle sue stanze, dal 10 al 13 maggio 1787.
Dal 1897, don Vincenzo Irrera ha aperto il frequentatissimo “Bar Moderno” dove oltre a pranzi e colazioni è possibile gustare birre gelate, caffè espresso, liquori e “cioccolatte”.
Il passeggio è fitto…
La dirimpettaia fontana di Gennaro, del 1602, invita scenograficamente ad entrare nel Corso, ed è subito una sequela di bei complessi monumentali: la chiesa di San Francesco alle Stimmate del 1625; il Palazzo della famiglia Alliata, che fu sede del Senato dopo il terremoto del 1783 e fino alla costruzione del Palazzo Municipale; le rovine della chiesa di S. Domenico, prima ospedale dei Cavalieri Templari; la chiesa di S. Nicolò “al Corso”, edificata nel 1573 su progetto del Calamech; la statua dell’Immacolata in marmo bianco, opera di Giuseppe Buceti del 1757, che troneggia nella piazza della Concezione; il Palazzo della Prefettura; il Regio Liceo Ginnasio Maurolico, nell’ex Casa dei Teatini; la splendida chiesa seicentesca della SS. Annunziata, del grande architetto modenese Guarino Guarini e, nella piazza omonima, la statua di Don Giovanni d’Austria col fondale scenografico della facciata di Palazzo Avarna, opera cinquecentesca di Andrea Calamech. Con le fontane dei “Quattro Cavallucci”, i “quattru cavadduzzi”, con allusione a quattro statue con putti a cavalcioni di cavalli marini, scolpite dal catanese Giovan Battista Marino su disegno di Gaetano Ungaro nel 1642, ai quattro canti di piazza Santa Maria La Porta, il Corso Cavour ha termine.
Il passeggio è fitto… per un momento, immergiamoci anche noi…