“Il virus non esiste. Le morti sono causate dalle onde del 5G che ci sta bruciando piano piano. Il Covid-19 è stato creato in laboratorio dai cinesi per attaccare gli Stati Uniti. L’Europa vuole distruggere l’Italia come la Grecia.”
Potrei continuare senza sosta, riempiendo pagine riguardanti gli slogan di questi mesi d’emergenza. Teorie, studi, rivelazione, complottismi: nel periodo di lockdown tutto fa notizia, tutto diventa “virale”.
Sembra un gioco di parole ma è così: la disinformazione a mezzo social si è diffusa molto più velocemente del Covid stesso. Ma le fake news non sono il reale problema della nostra quotidianità. Ciò che, invece, bisogna tenere sotto controllo è la paura che si innesca nella popolazione. E se, da una parte, ogni giorno conviviamo con diverse forme di paura, dall’altra adesso siamo di fronte ad un fenomeno oscuro che ha avvolto tutto il mondo. Il Covid-19 non ce l’avrebbe fatta da solo, aveva bisogno di “alleati” ben più forti ed organizzati; ed è qui che entrano in gioco i mezzi di comunicazione, i media e, soprattutto, i social network. Prima di addentrarci nell’argomento di oggi, però, è bene fare una precisazione scontata ma anche necessaria: le teorie complottistiche le consideriamo la più alta forma di fake news.
Chiarito questo è palese che questi mesi hanno rappresentato un momento storico unico nella vita dell’uomo. In un’epoca altamente globale, il Covid-19 ha unito veramente tutti i continenti stringendoli in una condizione di incertezza e paura. Sentimenti che albergano nell’animo umano da sempre e che condizionano, inevitabilmente, la vita di tutti i giorni. Ed è proprio nelle debolezze umane che si insinuano coloro che vogliono creare il caos. Quest’ultimo è un elemento che non deve essere necessariamente considerato dal punto di vista negativo. Se da una parte, infatti, il Covid è diventato strumento per creare paura e terrore, dall’altra è stata l’occasione per provare a ricostruire dei nuovi sistemi. Potremo giungere a delle conclusioni definitive solo in futuro, osservando la ripresa costante post emergenza. Ciò che, invece, è di interesse quotidiano riguarda la condizione della popolazione.
Convivere con un nemico invisibile, ha creato le condizioni ideali per catturare l’attenzione generale. In un clima così teso e difficile, i mass media hanno giocato un ruolo fondamentale. Al pari delle istituzioni, infatti, gli organi di informazione avevano una responsabilità massima nei confronti dei cittadini. Purtroppo una situazione così straordinaria e storica non è stata gestita al meglio. Basti pensare alle conferenze giornaliere riguardati il Covid in Italia. Col passare dei giorni, il tutto si è ridotto ad un lungo elenco di numeri nel quale si è persa ogni forma di umanità. La vita umana ridotta ad un semplice dato numerico privo di ogni forma di dignità. A tutto questo vanno aggiunte le foto ed i video che sui social network hanno cominciato a diffondersi in maniera incontrollata.
In principio furono le note vocali su whatsapp che descrivevano gli ospedali del nord Italia come campi di battaglia in stile guerra del Vietnam. Poi arrivarono le foto delle bare di ogni genere da Bergamo alle fosse comuni di New York. Infine i video che hanno dato il colpo di grazia. In questo senso ne abbiamo di tutti i gusti: dai farmaci miracolosi contro il Covid, ai laboratori cinesi passando alle liti in treno per le mascherine di qualche giorno fa. Proprio quest’ultimo esempio rappresenta pienamente il cittadino medio che esce da questa emergenza. Un essere umano svuotato di ogni forma d’umanità, aggressivo e totalmente controllato dalla paura e dall’isterismo.
E’ chiaro che non è una condizione generale comune a tutti, ma è necessario intervenire e non voltarsi dall’altro lato. Oggi, più che mai, la popolazione ha bisogno di certezze. Per questo i mezzi di comunicazione diventano fondamentali ed hanno l’obbligo di assumersi questa responsabilità. Purtroppo sta anche al singolo cittadino decidere di informarsi, riuscendo a superare quel limbo di mediocrità che il lockdown ha aiutato. La disinformazione e le fake news continueranno a circolare, questo è un dato assodato. Tuttavia è proprio in questo momento di grave svantaggio, che i mezzi di comunicazione veri devono scendere in campo in maniera netta ed inequivocabile.
In un periodo storico nel quale un click vale più di una grande verità, l’uomo ha veramente bisogno di un sostegno a 360°. Il rischio concreto è che la situazione sfugga completamente di mano ed, allora, non sarà colpa del Covid ma di noi stessi. La paura ci accompagnerà sempre nelle nostre vite: sta a noi decidere se dominarla o farci dominare.
Ernesto Francia