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Ludwig Van Beethoven

Il 17 dicembre 1770 nasceva a Bonn, in Germania, il più grande compositore di ogni tempo, Ludwig Van Beethoven. Non potendo contare sul supporto dei genitori, Ludwig si trova ben presto gettato nell'arena della sopravvivenza, forte solo del suo precoce talento.

A nove anni inizia gli studi con Christian Neefe, organista di Corte, a quattordici è già organista della Cappella del principe elettore e poco dopo, polistrumentista come il fratello in musica Amadeus, suona nell'orchestra del teatro.

Nel 1792 lascia Bonn per recarsi nella più vivace Vienna, la città che più lo avrebbe apprezzato e in cui poi si sarebbe fermato per il resto della vita. Le sue opere, dapprima influenzate dai classici di sempre, poi sempre più audaci e innovative, scuotono il pigro andazzo della vita artistica dell’epoca.

Nonostante venisse già idolatrato dai nobili del tempo che volevano assicurarsene le opere, scrive musica secondo le proprie esigenze espressive e non su commissione.

Le ultime opere, scritte già in completa sordità stanno a testimoniarlo. I problemi auditivi lo colpiscono già in giovane età, causando crisi al limitare del suicidio e intensificando il suo orgoglioso distacco dal mondo. Solo le passeggiate in campagna gli danno un po' di pace ma col tempo, per comunicare con lui, gli amici dovranno rivolgergli le domande per iscritto.

Il 7 maggio 1824, a Vienna, Beethoven appare in pubblico per l'ultima volta, per l'audizione della sua celebre "Nona Sinfonia". Il pubblico prorompe in applausi fragorosi. Seduto accanto al direttore d'orchestra, le spalle rivolte al pubblico, il compositore sfoglia la partitura, materialmente inibito a sentire ciò che lui stesso ha partorito. Devono costringerlo a voltarsi perché possa constatare l'immenso successo riportato dalla sua opera.

Il 26 marzo 1827 cede ai mali che lo tormentano da tempo, alza il pugno al cielo, come vuole una famosa immagine romantica, e muore di idropisia. Il suo funerale è fra i più colossali mai organizzati, l'intera città è attonita.


Vassilj Kandinskij

Il 16 dicembre 1866, nasceva a Mosca il celebre pittore e iniziatore dell’arte astratta Vassilj Kandinskij. Proveniva da una famiglia borghese russa e dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, rifiutò una cattedra all'università che però rifiuta per dedicarsi alla pittura.

In questa fase della sua gioventù si dedica allo studio del pianoforte e del violoncello. Il contatto con la musica si rivelerà in seguito fondamentale per la sua evoluzione artistica come pittore. Un altro avvenimento di questi anni fornirà un contributo fondamentale alla formazione della sua arte fu la mostra dei pittori impressionisti francesi a Mosca.

Nel 1896 si trasferisce a Monaco, in Germania, per intraprendere studi più approfonditi nel campo della pittura. Kandinskij partecipa attivamente al clima avanguardistico del nascente espressionismo. Nel 1901 fonda la prima associazione di artisti monacensi, cui dette il nome di "Phalanx". In questa fase la sua arte è sempre più influenzata dall'espressionismo a cui lui fornisce contributi pittorici e critici. Ed è proprio partendo da qui che negli anni dopo il 1910 avviene la sua svolta verso una pittura totalmente astratta.

Inizia così il periodo più intenso e produttivo della sua vita artistica. Nel 1910 pubblica il testo fondamentale della sua concezione artistica: "Lo spirituale nell'arte". Qui l'artista propone un paragone fra le varie arti e rileva nella musica una spinta fondamentale, la pittura deve essere sempre più simile alla musica e che i colori devono sempre più assimilarsi ai suoni.

Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Kandinskij rientra in Russia. Qui, dopo la rivoluzione del 1917, viene chiamato a ricoprire importanti cariche pubbliche nel campo dell'arte. Partecipa al clima avanguardistico russo che in quegli anni conosce importanti fermenti.

Nel 1922 viene chiamato da Walter Gropius ad insegnare alla scuola di arti applicate Bauhaus di Weimar, in Germania. Qui Kandinskij ha modo di svolgere la sua attività didattica con grande libertà e serenità, stimolato da un ambiente molto ricco di presenze qualificate.

In questa fase il suo astrattismo conosce una svolta molto decisa. Se nella prima fase i suoi quadri si componevano di figure molto informi mischiate senza alcun ordine geometrico, ora le sue tele assumono un ordine molto più preciso. Il periodo trascorso al Bauhaus finisce nel 1933 quando la scuola viene chiuso dal regime nazista. L'anno successivo Kandinskij si trasferisce in Francia. A Parigi vive gli ultimi dieci anni della sua vita. Muore nella residenza di Neuilly-sur-Seine il 13 dicembre 1944.


Fonti biografiche: biografieonline.it