Il 25 Giugno festeggiamo la nascita di due grandi artisti del '900, Antoni Gaudì e George Orwell.
Antoni Gaudì
Nato il 25 giugno 1852 a Reus, Antonio Gaudì Cornet, oggi considerato uno dei più grandi architetti degli ultimi due secoli, discendeva da una famiglia di modeste origini sociali. Il padre, il nonno e il bisnonno furono calderai (artigiani che costruivano caldaie e manufatti in rame o lamiera), ma lui, portato per gli studi e la riflessione, frequentò prima la scuola degli Scolapi di Reus e poi, nel 1870, la Scuola di Architettura di Barcellona.
Fra il 1876 e il 1878 Gaudì, ancora studente, realizza lavori con gli architetti Villar, Sala e Martorell, così come con il capomastro Fontserè. Nel 1878 ottiene il titolo di architetto, che gli consente di aprire un ufficio nella barcellonese Via Call.
Nel 1883 assume l'incarico della realizzazione del progetto ambizioso del tempio della Sagrada Familia. Fra il 1890 e il 1894 si trasferisce in Andalusia, a Leon e Astorga, città queste in cui lascerà una profonda impronta architettonica. Il 3 settembre 1901 ottiene il Premio dal Municipio di Barcellona per la realizzazione della Casa Calvet.
Nel 1904 visita Palma di Maiorca, nella quale tornerà nel 1914. Nel 1910 ottiene un enorme successo nell'Esposizione del "Societè Generale des Beaux Arts" di Parigi. L'anno dopo, purtroppo, nel visitare Malta si ammala gravemente contraendo una rara specie di febbre.
Il 7 giugno 1926 Gaudì viene tragicamente investito da un tram. Il suo miserevole aspetto ingannò i soccorritori che pensarono si trattasse di un povero vagabondo. Lo trasportarono all'ospedale della Santa Croce, un ospizio che la ricca borghesia catalana aveva costruito per i mendicanti. Venne identificato, ma il 10 giugno spirò: venne seppellito a Barcellona, proprio nel cuore della Sagrada Familia.
Considerato l'architetto emblematico del modernismo novecentesco, Gaudì fu anche rappresentante di una corrente culturale e spirituale che opponeva all'anarchismo e ai fervori socialisti dei primi del '900, valori profondamente cristiani, quasi mistici. E mistico era lui stesso, come dimostra bene una vita di povertà e solitudine spesa a servizio della sua professione, ma con un fine più alto: costruire la città di Dio nella città degli uomini, per questo venne soprannominato già dai contemporanei "Architetto di Dio".
Per quarantadue anni, dal 1884 fino al giorno dell'improvvisa morte, Gaudì lavorò instancabilmente alla "cattedrale dei poveri". Negli ultimi tempi non si allontanava più dal gigantesco cantiere neppure per dormire. Nonostante avesse una piccola casetta nel centro storico di Barcellona, si era ricavato un angolino nella Sagrada Familia, dove studiava e lavorava, giorno e notte. Non si sposò mai e non ebbe figli.
Tra le altre sue meravigliose opere ricordiamo la Casa Vicens, il sobrio Collegio delle Teresiane, le audaci e geniali della Casa Milà (la Pedrera) e la Casa Batlló, nonché il meraviglioso Parco Güell.
George Orwell
George Orwell nasce in India il 25 giugno 1903 con il nome di Eric Arthur Blair, a Motihari, nel Bengala. La famiglia, di modeste condizioni economiche, è di origine scozzese.
Tornato in patria nel 1907 con la madre e le due sorelle, si stabilisce nel Sussex, dove si iscrive alla Saint Cyprian School. Ne esce con un opprimente complesso d'inferiorità, dovuto alle sofferenze ed alle umiliazioni che era stato costretto a subire per tutti i sei anni di studio. Rivelatosi tuttavia studente precoce e brillante, vince una Borsa di Studio per la famosa Public School di Eton, che frequenta per quattro anni.
Non prosegue gli studi, come invece ci si aspettava da lui, ad Oxford o Cambridge ma, spinto da un profondo impulso all'azione, si arruola nel 1922 nella Indian Imperial Police, prestando servizio per cinque anni in Birmania. Pur avendo ispirato il suo primo romanzo, "Giorni birmani", l'esperienza vissuta nella Polizia Imperiale si rivela traumatica, si dimette infatti nel 1928.
Rientrato in Europa, il desiderio di conoscere le condizioni di vita delle classi subalterne lo induce a umili mestieri nei quartieri più poveri di Parigi e di Londra. Tornato in Inghilterra alterna all'attività di romanziere quella di insegnante in scuole private, di commesso di libreria e di recensore di romanzi per il New English Weekly.
Durante la Seconda Guerra Mondiale cura per la BBC una serie di trasmissioni propagandistiche dirette all'India, quindi è direttore del settimanale di Sinistra "The Tribune" ed infine corrispondente di guerra dalla Francia, Germania e Austria, per conto dell'Observer.
Nel 1945 compare il primo dei suoi due famosi romanzi utopici "La fattoria degli animali" che coniugando il romanzo con la favola animale e la lezione satirica, costituisce un unicum della narrativa orwelliana; nel 1948 esce l'altra sua celebre opera "1984", utopia che prefigura un mondo dominato da due superstati perennemente in guerra tra loro, e scientificamente organizzati all'interno in modo da controllare ogni pensiero ed azione dei propri sudditi. Con questo romanzo George Orwell prosegue e dà nuova linfa alla cosiddetta tradizione della letteratura distopica, cioé dell'Utopia alla rovescia.
George Orwell è morto il 21 gennaio 1950 per tubercolosi, in un ospedale di Londra.
Fonti Biografiche: biografieonline.it